venerdì 7 ottobre 2011

COME SI PUO' SALVARE IL CERVELLO?

TRA PAROLE E SILENZIO
GLI ATTEGGIAMENTI CHE LO MANTENGONO IN SALUTE
Energia Celebrale
Nel post propongo alcuni semplici step al fine di alleggerire il cervello, da tutto ciò che gli impedisce di svolgere in modo naturale la sua funzione.
Integrare in voi questi semplici suggerimenti, è il primo passo per il vostro benessere e di come puoi salvare il tuo cervello definitivamente.

Il cervello possiede funzioni miracolose, ed è il custode d’infinite risorse, le quali solo una piccolissima parte, sino a oggi è stata appurata.
Il cervello, come abbiamo verificato, per fare un paragone, immaginiamo sia un embrione in procinto di schiudersi è uscire dall’uovo.

Ha una forza d’ininterrotto fervore, simile a un processo che, di volta in volta, fissa nei circuiti neuronali l’universo in trasformazione. L’encefalo, come in uno specchio, riflette la realtà presente del mondo; tanto più il mondo si trasforma, tanto più il cervello umano plasma e adegua la sua rete neuronale ai cambiamenti.

Il vero stress per il nostro organo, ciò che lo ingorga e lo intossica, è sentirsi legato alla camicia di forza del passato, costretto a dover operare seguendo schemi superati, usare linguaggi obsoleti, forzarsi a comportamenti non adeguati ai tempi.

Le forze spontanee eliminano i pensieri scontati.
Il vero sacrificio per il nostro amico organo, è doversi adeguare a ciò che è sorpassato.
Per salvarlo, bisogna proteggerlo dal deposito di polvere del tempo, evitando così che sia il passato a stabilire il ritmo.

Non abbiate timore, la più grande paura delle persone, sarebbe quella di eliminare i propri disagi, insicurezze, ansie, per paura che non resti più nulla, se non un profondo e angoscioso senso di solitudine, di smarrimento.
Quello che la maggior parte della gente non conosce è che proprio nel non sapere dimora la chiave della felicità e soprattutto, è il segreto di un encefalo sempre più giovane.

Imparate ad amare la solitudine.
La solitudine, secondo le statistiche, è il male che amareggia il maggior numero delle persone nella nostra società.
La solitudine è un evento naturale della vita, siamo soli nell’utero materno, ma soprattutto siamo soli nei momenti decisivi della nostra vita.

Un farmaco straordinario per le cellule celebrali è la solitudine.
Nel silenzio della solitudine, sussiste, la possibilità di riunirsi con quella parte del nostro essere più profondo, nella parte di se ignota. Nella solitudine il cervello emette le sostanze del benessere, della tranquillità, della serenità; tutto scorre liberamente nel silenzio.
Osserviamo i bambini o gli animali, quando stanno male, s’isolano, restano al buio e al silenzio per poi ripresentarsi colmi di energia.

Le parole creano, sono energia, attento a quelle che pronunci.
I grandi saggi di ogni cultura lo sapevano, le parole sono straordinariamente potenti e hanno un potere eccezionale per cambiare la realtà e di trasformare profondamente il pensiero.
Il vangelo di Giovanni Apostolo, è molto chiaro e cita: In Principio Era il Verbo, l’evangelista narra che, una parola “si” trasforma in Essere Vivente.


Usare parole negative può fare invecchiare il cervello e creare del male.
L’attività principale della nostra esistenza sembra essere il parlare.
Parliamo troppo, spesso in modo inutile, magari giusto per dire qualcosa e riempire con frasi usuali un silenzio che ci terrorizza.
Viviamo sommersi in un mondo votato alla comunicazione, al chiacchiericcio, allo scambio di opinioni, spesso e dovunque, esempi: chat lines, forum di discussione, sms.
Se la parola è energia, sprecarla o disperderla imprudentemente indebolisce, viceversa, usarla con attenzione e scrupolosità, la conserva e rafforza.

Per tale motivo, piangersi addosso, continuare a lamentarsi, sono abitudini distruttive e letali più di quanto si possa immaginare; le parole usate per il lamento alimentano i circoli improduttivi del pensiero, creano disordine e ci incollano addosso una spessa corazza emotiva, composta di definizioni negative e pessimistiche, che nel tempo sempre più aderisce sulla nostra pelle facendoci vivere male.


Il linguaggio che diventa Velenoso
Alcune espressioni comuni come <Non mi vado mai bene>, <Si può sempre migliorare>, possono sembrare innocue, ma nel tempo, rischiano di diventare dannose per il proprio cervello. Il rimurginio mentale attiva, come confermato dalla neurofisiologia, la produzione di noradrenalina, neurotrasmettitore stimolante che stressa il cervello.

I troppi pensieri, di per se, ingolfano l’attività celebrale e l’encefalo percepisce come particolarmente pesanti quelli che conducono a circoli viziosi, domande esistenziali insolute, riferimenti continui al passato. Stesso effetto dannoso hanno i propositi e gli obiettivi dell’atteggiamento perfezionista.

Ad allentare questo stato di costante allerta arrivano a sfoghi emotivi in grado di ripulire il territorio mentale da tutti i residui inutili.

La risata può aggirare la mente, ridi più che puoi.
Il miglior antidepressivo naturale è la risata, perché strappa la nostra coscienza dall’usuale direzione in cui si è incanalata, aprendo altre aree e di riflesso altri mondi.
La risata riduce nel sangue i livelli degli ormoni dello stress e dona un tempestivo benessere.

Giocare e ridere sono il salvagente del cervello.
Gli atti creativi che non solo all’esterno, ma anche all’interno, ricreano le cellule nervose.
Ridi che ti passa, è una frase che in tanti si sono sentiti ripetere che racchiude in se l’antica saggezza popolare, ma anche una realtà bio-chimica.
La risata nasce dal nostro cervello, ma non è stato ancora individuato un punto preciso di attivazione, la zona della risata in parole povere, piuttosto, vi è un’attivazione totale dello stesso.

Il tragitto della risata.
La risata prende il via dalla corteccia o lobo frontale, in seguito si trasferisce nella zona limbica (denominato cervello emotivo), luogo delle emozioni viscerali.
Similarmente a una scossa elettrica, una risata, attiva la produzione di moltissimi mediatori chimici che trasportano l’informazione al nervo vago, da qui partono gli impulsi per contrarre il diaframma, l’apparato respiratorio e infine l’addome.

Gli effetti di una sana risata.
Una bella risata di cuore riduce istantaneamente nel sangue la concentrazione di adrenalina, cortisolo e dopamina, molecole prodotte dall’organismo in situazioni di tensione e di stress.

Rimedi floreali:

Bach:

Clematis:................. Il fiore del realismo. Dalla fuga della realtà al senso di realtà.

Chestnut Bud:.......... Il fiore dell'apprendimento. Dalla spensieratezza all'esperienza.

Impatiens:................Il fiore del tempo. Dall'impazienza alla pazienza.

White Chestnut:.........Il fiore del pensiero. Dalla ridda di pensieri alla pace interiore.

Honeysuckle:.............Il fiore del passato. Dal passato al presente.

Walnut:....................Il fiore del Cambiamento, della rinascita. Dall'ipersensibilità Alla fermezza interiore.

Crab Apple:...............il fiore Della purificazione. Dall'ordine coatto all'ordine interiore.

Giovanni Carrieri












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